L'importanza dei primi

Per definizione un numero primo è un numero naturale (cioé intero positivo) che non si può scomporre come prodotto di due numeri naturali più piccoli. I primi numeri primi sono 2, 3, 5, 7, 11, 13, 17,... L'importanza dei numeri primi deriva dal cosiddetto "Teorema fondamentale dell'aritmetica", noto fin dalla scuola elementare, il quale afferma che ogni numero naturale può essere rappresentato in uno e un solo modo come prodotto di primi.

Possiamo quindi dire che i numeri primi sono i mattoni con cui costruire tutti i numeri naturali, gli atomi dell'aritmetica. Pertanto una migliore conoscenza dei primi porta a progressi in tutta quella branca della matematica che va sotto il nome di "Teoria dei numeri".Il più famoso problema aperto della matematica, dopo la dimostrazione di Andrew Wiles dell'Ultimo teorema di Fermat, è legato ai numeri primi. Si tratta dell'Ipotesi di Riemann, che è in realtà una congettura formulata da B. Riemann nel 1859 e riguarda la distribuzione degli zeri della funzione zeta. Questa è una funzione di variabile complessa definita dalla formula:

la funzione zeta si annulla se s assume un qualunque valore intero negativo pari. L'Ipotesi di Riemann afferma che tutti gli altri numeri complessi s per cui ζ(s) = 0 hanno parte reale uguale a 1/2. Per ragioni che è impossibile spiegare in poche parole, la distribuzione degli zeri di ζ(s) è a sua volta strettamente legata alla distribuzione dei numeri primi. Questi presentano un andamento che localmente è molto irregolare ma globalmente, viceversa, è assolutamente regolare. La dimostrazione dell'Ipotesi di Riemann permetterebbe di migliorare di molto la stima della funzione Π(x), definita come il numero dei primi minori di x.

L'Ipotesi di Riemann faceva già parte dei 23 problemi di Hilbert, enunciati nel 1900, che hanno segnato la ricerca matematica del secolo scorso, ed è uno dei 7 "Problemi del Millennio" per la cui soluzione il Clay Mathematics Institute ha bandito, nel 2000, un premio da un milione di dollari ciascuno.
Negli ultimi 20 anni la Teoria dei numeri primi ha attirato l'interesse di molti non matematici per le sue applicazioni nell'informatica e nella crittografia, legate per esempio al problema della sicurezza in Internet, alla firma digitale, alla trasmissione di dati in codice. In particolare sono stati sviluppati test di primalità, algoritmi di fattorizzazione, metodi per generare numeri primi e per generare numeri casuali.

Nello studio della distribuzione degli zeri della funzione zeta, recentemente sono emerse sorprendenti analogie con il Calcolo delle probabilità, la Fisica quantistica, la Teoria del caos, la Fluidodinamica, analogie che hanno convogliato sui numeri primi l'interesse di molti scienziati precedentemente molto lontani dalla teoria dei numeri.

[Fonte: www.ulisse.sissa.it]

Così vicini, così lontani.

Il gerride e la notonetta sono piccoli emitteri acquatici.

Entrambi, appartenenti al sottordine Heteroptera , sono dotati di un rostro pungente che li rende, nel loro mondo, temibili predatori. Ma, anche se si trovasser a convivere nello stesso specchio d’acqua (cosa che in effetti accade frequentemente), e persino se fossero vicinissimi tra loro, raramente si accorgerebbero l’uno dell’altra; un confine invalicabile li separa: la superficie dell’acqua.

Il gerride infatti vive pattinando in superficie: non può né nuotare né immergersi, ma si muove sfruttando la tensione superficiale dell'acqua grazie alla leggera peluria idrofuga di cui sono rivestite le estremità delle sue zampe.


La Notonetta invece vive in acqua ma “sottosopra” nuotando sul dorso e usando le robuste e lunghe zampe posteriori come pagaie. Quando non nuota aderisce alla superficie dell’acqua in attesa di un preda o solo per rinnovare la sua riserva d’aria.

Notizia bomba... :(

La più potente bomba all'idrogeno mai sperimentata dall'uomo è stata la Bomba Zar(o Tsar Bomba o RDS-220).

Costruita dall' Unione Sovietica in poco più di sei settimane, fu sganciata sull' sull'isola di Novaja Zemlja il 30 ottobre 1961 alle ore 8:33 (qui il punto esatto dell' esplosione). Il suo potere esplosivo era di quasi 57 megatoni (57 000 000 tonnellate equivalenti di TNT),cioè 4000 volte quello della bomba sganciata su Hiroshima.

La nube a fungo risultante dall'esplosione raggiunse un'altezza di 60 km (60000 metri!... circa 7 volte l' Everest), l'onda d'urto fece tre volte il giro del mondo e il lampo dell'esplosione risultò visibile ad oltre 1000 km di distanza. Ci fu anche un black out delle comunicazioni radio di circa 40 minuti in tutto l'emisfero settentrionale.


Cervello... che numeri!

Il cervello è composto da qualcosa come 10 miliardi di neuroni.

I neruroni possono raggiungere una lunghezza variabile, da un decimo di millimetro a due metri.

L’impulso ha la durata di un millisecondo e può viaggiare alla velocità di 320-480 chilometri orari.

Ogni cellula nervosa del cervello umano ha in media dalle 1000 alle 10000 connessioni sinaptiche per neurone.

...se facciamo due conti, considerando i 100 miliardi di neuroni nel cervello e moltiplicandoli prudentemente per il minor numero possibile di connessioni per neurone, che è circa di 1000, avremo un totale di 100000 miliardi di connessioni.

Secondo questa stima prudenziale, ci sono più sinapsi nel cervello umano che stelle nella nostra galassia.