Esercizio... WOW!

Volevo proporre un'interessante esercizio utile a far un pò riflettere noi "comuni mortali" sulla vastità dell'Universo.

Se avete 1 minuto di tempo. Per fare questa cosa è indispensabile che sia notte. Se è notte uscite un attimo di casa ( se è giorno non vi preoccupate.... ancora qualche ora al massimo e sarà notte! :P ).
Eccoci fuori. Guardate in sù. Cielo stellato? Bagliore della città? Lampione in faccia? Non è importante. Stendete il braccio davanti a voi e con il pollice coprite una piccola porzione di cielo...ah! non importa in quale direzione: un punto qualsiasi della volta celeste va bene. Beh ecco quello che volevo dirvi è questo: nello spazio che adesso il vostro pollice sta coprendo ci sono ducentomila galassie...sono molto lontane e quindi sono troppo poco luminose per vedere ad occhio nudo ma.... duecentomila galassie!!! Non stelle, proprio GALASSIE!
Fà paura. :)

La morte? mi fa un baffo!

Lungo le coste dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo i biologi dell’Università di Lecce hanno scoperto recentemente l’unico organismo fino ad oggi conosciuto capace di invertire il proprio ciclo biologico e di sfuggire alla tappa finale del processo di invecchiamento: la morte.
Questo straordinario organismo è la piccola idromedusa (Idrozoi) Turritopsis nutricula, che raggiunge un diametro massimo di 2 mm, caratteristica, questa, che la contraddistingue dalle grandi e più conosciute scifomeduse.
Tutte le idromeduse presentano un ciclo vitale con un’alternanza di generazioni: una fase fissa al substrato detta polipo (come quello dei coralli), dalla quale si sviluppa la fase planctonica, cioè la medusa;
Turritopsis nutricula, a differenza delle altre idromeduse, una volta raggiunta la maturità sessuale ed essersi riprodotta, anziché morire (come tutti gli altri organismi viventi), scende sul fondo e si ritrasforma nello stadio giovanile da cui era stata generata, ossia riprende la fase di polipo.

Nel momento in cui le condizioni ambientali sono favorevoli, dal polipo si sviluppa una nuova fase di medusa, e così di seguito, indefinitamente con un processo che può essere paragonato a quello che potrebbe avvenire se una ipotetica farfalla, dopo aver deposto le uova, fosse capace di ritrasformarsi in bruco, e ricominciare tutto da capo.
La ricerca ha permesso di svelare che il ringiovanimento della medusa è reso possibile, a livello cellulare, a causa di un fenomeno altrettanto straordinario conosciuto come transdifferenziamento; cellule della medusa altamente specializzate, come quelle muscolari, sono capaci di perdere la loro specializzazione morfologica e funzionale e di ritornare ad uno stadio totipotente attraverso il quale possono essere prodotte nuove cellule con differenti caratteristiche e che sono proprie non più dello stadio adulto ma della fase giovanile. Siamo in presenza di un fenomeno straordinario che porta a riconsiderare il tema della senescenza degli organismi e la possibilità di evitare, o quanto meno ritardare, il processo di invecchiamento e la morte.