Un esperimento facile facile...

Prendete un bicchiere, metteteci dentro un cubetto di ghiaccio e riempite il bicchiere con acqua fino all'orlo. Dopo un pò il cubetto si sarà completamente sciolto e l'acqua... sarà traboccata? Il livello cioè sarà salito? O forse sarà diminuito? O forse resterà invariato?

Avendo sentito le risposte più strampalate chiariamo la faccenda una volta per tutte! :)

Innanzitutto bisogna aver ben chiaro un fatto: poichè il ghiaccio ha una densità inferiore a quella dell'acqua liquida (a 0°C 0,9168 contro 0,9998, per questo galleggia) non tutto il blocchetto è immerso ma una parte, pari a meno di un decimo del volume totale, rimane al di fuori della superficie (si pensi per esempio agli iceberg, la cui parte emersa è "proverbialmente" molto minore di quella sommersa). Man mano che il ghiaccio del blocchetto si scioglie, il volume di acqua spostata diminuisce e conseguentemente, il livello dell'acqua nel bicchiere dovrebbe a sua volta abbassarsi. Tuttavia, ciò non avviene, poiché l'acqua del ghiaccio fuso va gradualmente ad aggiungersi all'acqua del bicchiere, facendo in modo che, nel complesso, il livello dell'acqua non diminuisca e non aumenti con il progressivo scioglimento del ghiaccio.

Il comportamento dell'acqua nel passare dallo stato liquido a quello solido è particolare, in natura: contrariamente ad altre sostanze, infatti, al diminuire della temperatura e precisamente poco prima del congelamento, (per l'acqua distillata, ciò avviene a 0°C) aumenta il proprio volume (e la densità diminuisce conseguentemente). Il comportamento anomalo ha luogo al di sotto dei 4 gradi C (temperatura alla quale l'acqua ha la sua massima densità, 1 g/cm3): al di sopra, con l'abbassarsi della temperatura, il volume diminuisce come negli altri liquidi.


Diversa disposizione delle molecole dell'acqua: (a) allo stato liquido; (b) allo stato solido, cioé ghiaccio.

Dalla figura si comprende benissimo che lo stesso numero di molecole d'acqua cristallizzate (ghiaccio) occupa uno spazio maggiore rispetto alla stessa quantità di molecole d'acqua liquida.

L'aumento di volume dell'acqua dopo il passaggio allo stato solido è pari a circa il 9 per cento del volume iniziale. La densità del ghiaccio è cioè pari al 91,7% di quella dell'acqua liquida.
Quindi, se facessimo ghiacciare un litro d'acqua liquida (1 dm3=1000 cm3) otterremmo un blocco di ghiaccio dal volume di circa 1087 cm3. Tale blocco potrebbe essere un parallelepipedo a base quadrata con lato di 10 cm e con altezza di cm 10,87. Se messo in acqua, tale blocco galleggerebbe emergendo dal livello dell'acqua per circa 9 millimetri.

Il fatto che una massa di ghiaccio galleggiante, sciogliendosi, non aumenti il livello del liquido nel quale è immersa è fondamentale nello studio delle possibili evoluzioni climatiche del nostro pianeta. Infatti, bisogna tenerne conto quando si cerca di stimare il sollevamento del livello medio del mare, causato dal riscaldamento globale (per effetto serra) e dal conseguente scioglimento dei ghiacci. Infatti, l'aumento del livello medio del mare, stimato in quasi un metro entro la fine del prossimo secolo, sarà imputabile allo scioglimento parziale dei ghiacci della Groenlandia e dell'Antartide (i quali poggiano su isole o continenti - ma soprattutto, si trovano al di fuori delle acque), mentre i ghiacci dell'artico, essendo già galleggianti (in effetti nel polo nord non esiste un continente come in Antartide, ma c'è solo un mare profondo quasi quattromila metri) non contribuiranno a questo aumento.

E per i più scettici ecco la dimostrazione matematica (fatta da me…spero sia chiara):




Un volume di giaccio V galleggia in acqua a 0o C. Calcolare il volume Vx della parte sommersa (il volume tratteggiato nel disegno) e il volume VY del ghiaccio dopo lo scioglimento.



Poiché il ghiaccio galleggia, la forza peso (P) è uguale alla spinta di Archimede (SA):


P = SA


Cioè:


V x dAcqua sol. = Vx x dAcqua liq.


Dove dAcqua sol. è la densità dell’ acqua solida e dAcqua liq. è la densità dell’acqua liquida.

Pertanto, girando l'equazione:

Vx = V x dAcqua sol. / dAcqua liq. = V x 0.917

E:

VY = massa / dAcqua liq. = (V x dAcqua sol.) / dAcqua liq. = V x 0.917

Quindi:

Vx = VY


c.v.d. :)


Stupido come un pollo...

Gli animali sono intelligenti? Le risposte sono molteplici e in alcuni casi contraddittorie, segno che il dibattito su quest'argomento dal sicuro fascino è sempre aperto sia tra gli studiosi che tra la gente comune.
Difficile muoversi in questo campo, ma sembra sempre più evidente che l'istinto non basta a spiegare i comportamenti degli animali che non parlano, ma hanno le loro parole, i loro attrezzi da lavoro e le loro strategie. Lo sostengono diversi studiosi ed in particolare Andrea Camperio Ciani, docente di etologia all'Università di Padova: "E' ormai accertato - ha detto in un'intervista - che la divisione tra gli uomini come esseri umani razionali da una parte e gli animali che ubbidiscono dall'altra, come robot, è del tutto falsa".
Intanto gli esperti hanno registrato diversi comportamenti curiosi degli animali: il corvo della Nuova Caledonia riesce a modificare semplici pezzi di legno e li usa a suo piacimento; Alex, un pappagallo africano, riesce ad eseguire operazioni che si pensava potessero esser fatte soltanto dagli umani, identificare più di 40 oggetti e sette colori, calcolare il numero di oggetti e dividerli in categorie; Red, un cane molto intelligente, ma al tempo stesso altruista. Le telecamere a circuito chiuso del canile in cui è ospitato hanno filmato la sua evasione. Dopo aver fatto un salto in cucina, per vedere se c'era qualcosa da mangiare, il cane è tornato indietro per aprire le porte ai suoi compagni.
Si potrebbe sostenere che sebbene gli animali possiedano emozioni, e non siano quindi degli automi, a noi è riservata l'esclusiva dell'intelligenza se quest'ultima viene intesa come capacità di generare pensieri astratti ed esprimerli mediante il linguaggio parlato combinando suoni secondo sequenze sintattiche.
Ma se definiamo l'intelligenza come capacità di utilizzare opportunisticamente ed in modo nuovo e creativo le informazioni sull'ambiente (nonché le proprie capacità per risolvere problemi imprevisti dalla quotidianità), allora troviamo esempi molto interessanti anche nel mondo animale:

La strana struttura...(ovvero: Voi siete qui!)

Le stelle sono organizzate in galassie, che a loro volta formano ammassi e superammassi, separati da vuoti!

Ma come sono disposti nell'Universo?

Prima del 1989 si pensava comunemente che i superammassi fossero le più grandi strutture esistenti nell'Universo, e che fossero distribuiti più o meno uniformemente in tutte le direzioni. Ma, nel 1989, Margaret Geller e John Huchra scoprirono la "Grande Muraglia", un muro di galassie lungo più di 500 milioni di anni luce e largo 200 milioni, ma spesso solo 15 milioni di anni luce. L'esistenza di questa struttura era rimasta inosservata così a lungo perché richiedeva di localizzare migliaia di galassie in tre dimensioni, cosa possibile solo combinando le coordinate celesti di ogni galassia con l'informazione di distanza derivata dallo spostamento verso il rosso.


Già su scale "piccole" lo stesso Sole si trova immerso in una porzione della Via Lattea (nel braccio di Orione) dove spicca una notevole disomogeneità di densensità!


Allontanadosi è possibile osservare il Gruppo Locale che comprende le galassie più vicine alla nostra.


I vari gruppi sono decisamente lontani gli uni dagli altri ma appaiono "accorpati" osservando una porzione più estesa di Universo: questoo è il Superammasso Locale o Superammasso della Vergine ( al centro il Gruppo Locale, a destra la scritta gialla indica il Gruppo della Vergine).

I Superammassi a loro volta sono enormemente lontani gli uni dagli altri ma ad un'adeguata scala di osservazione appaiono come nodi occasionali più densi all'interno di questa "strana struttra" dell'Universo costituita da giganteschi filamenti e immensi vuoti (vedi video)!

[fonte: wikipedia]

La natura del nucleare...

A vent'anni dalla catastrofe nucleare di Cernobyl, il più grande incubo degli ecologisti si è trasformato in un sogno per gli animalisti: la vita selvatica è tornata prepotente nell'ampia fascia di trenta chilometri attorno al reattore esploso, vietata agli esseri umani.
Il livello di radiazioni in alcuni punti è letale, fino a 3.500 microroentgen l'ora, contro una dose tollerabile fra i 15 e i 19: ma non sembra affatto disturbare i cinghiali, le alci, i caprioli, i lupi, le volpi, le lepri, financo le linci e forse qualche orso - se ne sono viste delle impronte - migrati lì da regioni anche lontane, per godersi la pace di una zona dove gli esseri umani sono solo un ricordo.

''Non hanno alcuna paura di noi - raccontano Aleksandr Kotz e Dmitri Steshen, due coraggiosi che hanno deciso di avventurarsi nella foresta contaminata - casomai è vero il contrario". Un cinghiale riposa tranquillo su una collinetta, in realtà uno dei circa 800 tumuli eretti su altrettante fattorie colpite in pieno dalla nube radioattiva, e "bonificate" con palate di terra: ma che ancora fanno impazzire l'ago dei contatori Geiger. All'avvicinarsi dei due uomini, si alza minaccioso: non recede di un passo, quegli strani esseri a due gambe non gli sembrano forti abbastanza per rappresentare un pericolo. E in effetti i due uomini fanno prudentemente marcia indietro.

''Chi vive vicino alla zona interdetta - dicono Kotz e Steshen - ci ha raccontato che alci e altri animali arrivavano qui fin dalla Bielorussia: sembrava quasi una migrazione consapevole''.
La strada fra la centrale e Pripiat, la città-dormitorio evacuata in tutta fretta dai suoi 50.000 abitanti subito dopo il disastro e ora sporadicamente pattugliata da non più di cinque poliziotti - non c'è nulla da rubare, tutto è troppo radioattivo anche per il più coraggioso dei ladri - viene continuamente attraversata da animali selvaggi. Ci sono persino due mandrie di cavalli: devono essere i discendenti della coppia di Przewalski che nel 1992 gli scienziati liberarono nella zona per esaminare gli effetti delle radiazioni. Kotz e Steshen ne contano una sessantina, prima che uno stallone, seccato dalle attenzioni rivolte alle sue giumente, non li cacci in malo modo.


Bracconieri a volte arrivano nella zona interdetta: ma cercano soltanto gli animali giovanissimi, gli adulti hanno carni e pelli troppo radioattive per essere appetibili. Se riesce a superare i tre anni di età, qualunque alce è al sicuro dai fucili dell'uomo, qualunque cinghiale può circolare indisturbato. O quasi: con le prede sono tornati i predatori classici. La notte è punteggiata dagli ululati dei lupi, le numerosissime cove degli uccelli - ci sono anche delle aquile - sono insidiate dalle volpi, le micidiali linci colpiscono veloci e inesorabili.

"Subito dopo l'esplosione del reattore - ricorda Serghei Gashkak, radiobiologo che da anni studia quella riserva naturale spontanea - anche gli animali subirono duramente le conseguenze della radioattività. Il bosco ha preso il nome di 'foresta rossa' perché quattro ettari di foresta si disseccarono sul colpo; nelle aree più contaminate trovammo i cadaveri di molte bestie, in molte specie la riproduzione venne bloccata, in un'isola a sei chilometri dalla centrale i cavalli morirono quasi tutti e altri animali ebbero gravi problemi alla tiroide. Ma già la generazione successiva sembrava sana".

Ci sarà pure il plutonio nell'area intorno a Cernobyl, ma non ci sono pesticidi, non ci sono fumi industriali, non c'è traffico, non si bonificano più le paludi: non ci sono uomini. ''Abbiamo eseguito alcuni esperimenti - spiega Gashkak - e abbiamo scoperto che la fauna più stanziale e quella che si sposta molto hanno diversi gradi di radioattività, più elevata nei primi: ma che non sembra infastidire gli uni e gli altri.
La cosa più curiosa però è che mentre i topi locali vivono benissimo, e altrettanto a lungo di quelli di zone non contaminate, se ne portiamo di 'stranieri' soffrono subito. La differenza con i locali è molto evidente''. Gashkak afferma di aver registrato moltissime mutazioni nel dna, ma che non sembrano avere conseguenze sulla fisiologia o sulla capacità di riprodursi: niente linci a due teste, insomma.

Meno convinti sono altri ricercatori: sottolineano che i mutanti muoiono presto e vengono divorati prima che gli scienziati possano osservarli, e che gli studi vengono condotti sui grandi insiemi più che sui singoli individui. Ma ammettono che i problemi derivati dalla catastrofe sembrano largamente compensati dall'assenza umana: ''Forse dovremmo buttare scorie radioattive anche in Amazzonia, per scoraggiare gli sfruttatori senza scrupoli", scherza qualcuno.
[Fonte: NEWTON]

Il nobile esercizio nella ricerca di unità e di rapporti matematici...

Con sezione aurea si indica, solitamente in arte e matematica, il rapporto fra due grandezze disuguali, di cui la maggiore è medio proporzionale tra la minore e la loro somma (a+b : a = a : b). Tale rapporto vale approssimativamente 1.618 (0.618).
Il numero esatto può essere espresso con la formula:



Si tratta ovviamente di un numero irrazionale; esso può essere approssimato, con crescente precisione, dai rapporti fra due termini successivi della successione di Fibonacci, a cui è intrinsecamente legato.

La sezione aurea fu studiata dai Pitagorici i quali scoprirono che il lato del decagono regolare inscritto in una circonferenza di raggio r è la sezione aurea del raggio e costruirono anche il pentagono regolare intrecciato o stellato, o stella a 5 punte che i Pitagorici chiamarono pentagramma e considerarono simbolo dell’armonia ed assunsero come loro segno di ricoscimento , ottenuto dal decagono regolare congiungendo un vertice si e uno no . A questa figura è stata attribuita per millenni à un’importanza misteriosa probabilmente per la sua proprietà di generare la sezione aurea , da cui è nata .

Infatti i suoi lati si intersecano sempre secondo la sezione aurea:



La Sezione Aurea, in quanto legge strutturale del corpo umano,ha conosciuto in Leonardo da Vinci (1452/1519) un geniale assertore , avendo collaborato con i suoi schizzi alla stesura del trattato "De Divina proportione" (Venezia,1509) di Luca Pacioli.

A partire dal Rinascimento la Sectio Aurea acquista il crisma della bellezza estetica. Secondo Luca Pacioli ed Albrecht Dürer , la SectioAurea o numero d'Oro, era elemento proporzionale analogico tra la figura umana e la natura oggettiva.

In campo filosofico, inoltre, l'Harmonia della Natura diviene causa e principio del mondo. Ci riferiamo agli scritti di G. Bruno " De la Causa, principio et Uno"(1584) oppure al "Mysterium magnum" ( 1623) di Jacob Böhme.

In botanica, fisica, zoologia, architettura, pittura e musica, oltre che in geometria in alcune relazioni riguardanti i poligoni regolari, la sezione aurea interviene in modo insistente. Essa, che non è altro che un semplice rapporto di numeri, si incontra ovunque, in natura, come nella scienza e nell'arte, e "contribuisce alla bellezza di tutto ciò che ci circonda."

L’equilibrio armonico che si percepisce nelle opere dell’arte classica e rinascimentale è il risultato di un’impostazione che si realizza in alcuni principi compositivi come l’utilizzo della sezione aurea. In realtà vari esperimenti suggeriscono che la percezione umana mostra una naturale preferenza per le proporzioni in accordo con la sezione aurea. Gli artisti, quindi, tenderebbero quasi inconsciamente a disporre gli elementi di una composizione in base a tali rapporti.

Alcuni esempi presi dalla Natura in cui l'elemento in comune è rappresentato dalla spirale logaritmica detta anche "spirale aurea":

Una galassia a spirale


La disposizione dei semi su un fiore


Le corna di muflone


Il broccolo romano (che è anche un frattale)


Foto satellitare di un uragano


Sezione di conchiglia di Nautilus, un cefalopode

Incredibile ma vero: i puffi esistono!


Paul Karason, 57 anni di Madera in California, ha una caratteristica che lo rende unico. Ha la pelle completamente blu, da 14 anni a questa parte. La colorazione è dovuta ad un vecchio farmaco da lui stesso fatto in casa che l'uomo usò per curarsi una dermatite da stress insorta dopo la morte del padre. Da allora Paul sembra un puffo. Nei giorni scorsi è apparso in tv riscuotendo grande successo.

Il farmaco fatto in casa era a base di "argento colloidale", un vecchio medicinale ampiamente utilizzato prima della scoperta della penicillina che però non riuscì affatto a curare la dermatite ed anzi causò la singolare colorazione bluastra della pelle.

"Ormai c'ho fatto l'abitudine - sostiene Karason - e oltre al colore blu non ho mai avuto altri effetti collaterali. La dermatite non è guarita ma in compenso sono 14 anni che sono sano come un pesce e forse ne è valsa la pena!". Dal 1999 l'argento colloidale è stato messo fuorilegge negli Stati Uniti proprio perchè causa effetti indesiderati a seguito della sua assunzione.

Fonte tgcom.it

Qui l'intervista:

Questioni di prospettiva...

Prima di tutto sedetevi.... poi guardate questo video!

Il primo post: per dare uno stampo simpatico...Lo sapevi...

...che è impossibile succhiarsi il gomito.

...che la Coca Cola era originariamente verde.

...che è possibile fare salire le scale ad una vacca ma non fargliele scendere.

...che il verso di un'anatra (Quac, quac) non fa eco e nessuno sa perchè.

...che ogni re delle carte rappresenta un grande re della storia:

- Picche: Re David.

- Fiori: Alessandro Magno.

- Cuori: Carlomagno.

- Quadri: Giulio Cesare.

...che multiplicando 111.111.111 x 111.111.111 si ottiene 12.345.678.987.654.321.

...che se una statua nel parco di una persona a cavallo ha due piedi per aria, la persona è morta in combattimento, se il cavallo ha una delle zampe anteriori alzate, la persona è morta in seguito ad una ferita inferta combattimento, se il cavallo ha le quattro zampe per terra, la persona è morta per

cause naturali.

...che il nome Jeep viene dall'abbreviazione dell'esercito americano auto per le General Purpose cioè G.P. pronunciato in inglese.

...che è impossibile starnutire con gli occhi aperti.

...che i destri vivono in media nove anni più dei mancini.

...che lo scarafaggio può vivere nove giorni senza la sua testa, prima di morire ... di fame.

...che gli elefanti sono gli unici animali del creato che non possono saltare (per fortuna).

...che una persona normale ride circa 15 volte al giorno.

...che la parola cimitero proviene dal greco koimetirion che significa:dormitorio.

...che nell'antica Inghilterra la gente non poteva fare sesso senza il consenso del Re (a meno che non si trattasse di un membro della famiglia reale). Quando la gente voleva un figlio doveva chiedere il permesso al Re, il quale consegnava una targhetta che dovevano appendere fuori dalla porta mentre avevano rapporti. La targhetta diceva Fornication Under Consent of the King (F.U.C.K.).Questa è l'origine della parola.

...che durante la guerra di secessione, quando tornavano le truppe ai loro quartieri senza avere nessun caduto, mettevano su una grande lavagna 0 Killed (zero morti). Da qui proviene l'espressione O.K. per dire tutto bene.

...che nel Nuovo Testamento nel libro di San Matteo dice che è più difficile che un un cammello passi per la cruna di un ago piuttosto che un ricco entri nel Regno dei Cieli. Il problema è che san Geronimo, il traduttore del testo, interpretó la parola Kamelos come cammello, quando in realtà in greco Kamelos è quel cavo d'ormeggio utilizzato per legare le barche ai moli. In definitiva il senso della frase è lo stesso ma quale vi sembra più coerente?

....che quando i conquistatori inglesi arrivarono in Australia, si spaventarono nel vedere degli strani animali che facevano salti incredibili. Chiamarono immediatamente uno del luogo (gli indigeni australiani erano estremamente pacifici) e cercarono di fare domande con i gesti.

Sentendo che l'indigeno diceva sempre Kan Ghu Ru adottarono il vocabolo inglese kangaroo(canguro). I linguisti determinarono dopo ricerche che il significato di quello che gli indigeni volevano dire era Non vi capisco.

...che l'80% delle persone che leggono questo testo hanno cercato di succhiarsi il gomito.!!!!!